Salterio ginevrino

Il salterio ginevrino[1] è una raccolta di 126 melodie designate per il canto dei 150 salmi della Bibbia e di tre altri cantici biblici, tradotti e composti in forma metrica. Talvolta ci si riferisce ad essi come al “Salterio francese” o “Salterio ugonotto”, dato che originalmente queste melodie erano state designate per il canto di versioni metriche dei salmi in lingua francese.

Composte per essere usate nell'ambito del culto della chiesa riformata, queste melodie sono diventate influente e significativo retaggio storico di quei cristiani che nel mondo si rifanno alla tradizione riformata o calvinista. Il prof. Paolo Ricca scrive nell'introduzione ai "Salmi della Riforma":

«Cantare i salmi equivaleva ad essere riformato. Tanto che quando, nel corso del Seicento, i riformati francesi cominciarono ad essere fatti oggetto di angherie e di sempre maggiori restrizioni dell'esercizio della loro fede [...] uno dei divieti ricorrenti fu quello di cantare i salmi non solo nei luoghi pubblici "ma anche nelle loro case, a meno che li cantino a voce così bassa che non possano essere uditi dai passanti e dai vicini". Il divieto del canto del salmo era il preludio al divieto della fede riformata.»

Le melodie del Salterio ginevrino sono state composte fra il 1539 ed il 1562 nella città di Ginevra su richiesta e sotto la supervisione di Giovanni Calvino per accompagnare le traduzioni metriche dei salmi in lingua francese. Da allora ad esse non sono state aggiunte altre melodie, sebbene esse siano apparse in diverse forme, spesso alterate ritmicamente. Sono state armonizzate molte volte ed in molti modi, e spesso i testi sono stati usati senza melodia. Fino alla metà del XIX secolo queste melodie sono state ampiamente utilizzate nelle chiese riformate del continente europeo, nelle isole britanniche e in America.

La seconda edizione della versione Diodati della Bibbia del 1641 contiene in appendice una traduzione in forma metrica dei salmi. Se e come venisse cantata non è sicuro. Del Salterio ginevrino esiste una versione italiana del 1700 diffusa fra le chiese riformate di lingua italiana in Svizzera[2].

Successive ristampe hanno visto questi salmi gradualmente ridotti di numero e sostituiti in numero sempre maggiore da inni. Le melodie più popolari del Salterio ginevrino sono state pure usate come base per testi religiosi di tipo diverso.

Il Salterio ginevrino, e il canto dei salmi in genere nell'ambito del culto, sta conoscendo oggi un risveglio di interesse ed è segno della stupefacente vitalità del salterio che così fortemente aveva impresso la preghiera biblica nella spiritualità dei riformati del Cinquecento.

  1. ^ Emanuele Fiume, Daniele Cristiano Iafrate (a cura di), I salmi della Riforma, Claudiana, Torino, 1999, introduzione.
  2. ^ Fra I riformati di lingua italiana della Svizzera francese e nella Chiesa Evangelica Riformata del Canton Grigioni (Bregaglia, Poschiavo e Mesolcina).

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